Finalmente questo sabato sono riuscita ad andare a vedere una mostra che avevo in agenda da tempo!
Al Museo della Fondazione Roma al Palazzo Cipolla ( Il "Museo del Corso" per intenderci) è in corso la prima antologia dedicata all'artista romano Pablo Echaurren.
Al Museo della Fondazione Roma al Palazzo Cipolla ( Il "Museo del Corso" per intenderci) è in corso la prima antologia dedicata all'artista romano Pablo Echaurren.
Si tratta della prima mostra del nuovo ciclo del Museo, che sarà oramai dedicato alla sola Arte Contemporanea.
Pablo Echaureren ha iniziato la sua avventura artistica quando ancora andava al Liceo. Figlio d'Arte, il padre è niente di meno che Roberto Sebastian Matta, fu scoperto dal gallerista (ora critico) Arturo Schwarz che ebbe il merito di promuovere, nell'Italia degli anni '60, il Surrealismo e il Dadaismo, così come le avanguradie storiche.
In 40 anni di carriera artistica Pablo Euchaurren ha toccato diversi aspetti dell'arte. dal fumetto, alla scultura, dai poster ai collage. Non ha mai negato il rapporto con il grande pubblico, anzi ne ha sempre cercato il contatto. Famosissima la sua copertina del libro manifesso di una generazione "Porci con le ali".
La mostra si articola in 5 sezioni.
La prima sezione è un omaggio a Roma , la sua città . I colori a cui siamo abituati vedendo le sue opere si sono fatti più cupi: nella interessantissima video-intervista concessa a Vincenzo Mollica, che viene proiettata in una sala all'interno del Museo, Euchaurren spiega che i colori sgargianti sono probabilmente stati usati in funzione catartica, una sorta di cromoterapia. Ora la cupezza della sua indole ha invece il sopravvento.
Nella seconda sezione, la dedica ad un'altra città a lui cara: Faenza. In mostra una serie di ceramiche realizzata in stile "berettino", in cui su fondo blu si stagliano immagini di un blu più chiaro. Le ifgure rappresentate si ispirano alle immagini "grotteste", sostituite dall'artista con i mostri del suo immaginario.
Si ha poi la sezione dedicata al futurismo e ai suoi collage ispirati al metodo dadaistia . Euchaurren, per creare i suoi collage segue infatti il procedimento dadaista di creazione di una poesia teorizzata nel primo manifesto dadaista da Tristan Tzara:
Per fare una poesia dadaista
Prendete un giornale.
Prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliare ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettere tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nell’ordine con cui le estrarrete.
Copiatele coscienziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e fornito di una sensibilità incantevole, benché, s’intende, incompresa dalla gente volgare.
Per fare una poesia dadaista
Prendete un giornale.
Prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliare ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettere tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nell’ordine con cui le estrarrete.
Copiatele coscienziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e fornito di una sensibilità incantevole, benché, s’intende, incompresa dalla gente volgare.
All'interno di questa sezione i lavori di grafico e fumettista: libri illustrati, le copertine dei libri della casa editrice Savelli sono solo alcuni delle opere presenti in mostra.
Una sezione importante è dicata poi al Rock, ai Ramones, il gruppo preferito di Euchaurren (i loro brani fanno da sottofondo nel corso del suo processo creativo) e, soprattutto, al basso elettrico, di cui è collezionista. Il primo basso viene prodotto nel '51, lo stesso anno in cui nasce Paco Pastorius, il più grande bassista della storia ,e lo stesso Euchaurren. Questa coincidenza ha fatto si che si che l'artista si sentisse intimamente legato al basso e alla musica rock.
L'ultima sezione è denomintata "Volevo fare l'entomolgo" ed è dedicata alla Natura e alle sue forme perfette.
Ma c'è ancora tanto altro: gioielli di tipo "berniniano", arazzi creati con tessuti diversi...
Insomma una mostra che, secondo me, non va assolutamente persa: si avrà la possibilità di scoprire, per chi non lo conosce già, o di approfondire la conoscenza di un artista poiledrico, interessante e la cui arte non può essere assolutamente incassellata.
C'è tempo fino al 13 marzo!
Agata, sono io la tua prima sostenitrice, in bocca al lupo per il tuo blog, e piacere di conoscerti!!!! Passerò spesso a trovarti, un abbracacio!!!!!
RispondiEliminaPlay Bazaar and satta king and the up satta king Mano Ki nama ki noma esa loso gama li ocha ching jo hingo dobo ka lami oma
RispondiEliminasatta king up and Satta King All Games on the play bazaar, Leak Numbr gama ki loma ki hang lo banga jo kina hingo pino pa
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